Per aiutare i consumatori a condurre uno stile di vita sano bisogna che si riconoscano facilmente i prodotti realmente BIO. Come afferma Giuseppe Romano, presidente nazionale di AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), il biologico, è un metodo di produzione agroalimentare regolamentato in Europa da oltre 30 anni. L’AIAB, per indirizzare i consumatori verso una scelta consapevole, ha stilato un vademecum del BIO che presenterà venerdì 23 settembre in occasione della prima Giornata Europea del Bio.
Occorre innanzitutto evidenziare che per molti aspetti il biologico è all’avanguardia da oltre 10 anni con l’introduzione delle indicazioni di origine del prodotto sulle etichette dei prodotti.
Ecco, quindi, come riconoscere un prodotto BIO in 3 punti, facendo attenzione all’etichettatura che deve riportare:
- Il logo del bio (Eurofoglia);
- L’origine della materia prima:
Agricoltura Italia o Agricoltura Regione (Esempio: Toscana);
Agricoltura UE;
Agricoltura NON UE;
Agricoltura UE/NON UE; - Il codice dell’organismo di controllo (Esempio: IT-BIO-123):
IT = codice ISO internazionale che identifica il paese dell’organismo di controllo;
BIO = dicitura in vigore in Italia. EKO, ECO, ORG per altri paesi;
123 = codice numerico identificativo dell’organismo di controllo che certifica l’operatore.
Giuseppe Romano, presidente nazionale di AIAB, spiega:“L’Italia ad oggi vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale agricolo, il 17%, a fronte della quota media UE ancora ferma al 9%. Nonostante questo, però, in Italia vengono spesi ogni anno poco più di 3 milioni di euro per l’acquisto di prodotti BIO, mentre in Germania, ad esempio, quasi 15 milioni. Questo per diversi motivi, ma principalmente perché c’è anche una grande confusione su cosa significhi scegliere un prodotto BIO e come riconoscerlo”.
Romano aggiunge: “Occorre abituarsi a leggere le etichette e riconoscere cosa acquistiamo per la nostra dieta quotidiana. Per questo abbiamo pensato a questo semplice vademecum per contribuire a fare chiarezza ed aiutare i consumatori a riconoscere i prodotti biologici”.
Romano conclude: “Non molti sanno che il biologico ha una certificazione che prevede alcuni importanti obiettivi come contribuire a tutelare l’ambiente e il clima; conservare a lungo termine la fertilità dei suoli; contribuire a un alto livello di biodiversità ed anche promuovere le filiere corte e la produzione locale. Quindi è il metodo migliore per tutelare l’ambiente e il consumatore”.
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