Acqua, infusi, bevande funzionali: come gli italiani si preparano all’estate

Dall’analisi di Everli – il marketplace della spesa online – è emerso, nel corso dello scorso anno, un maggiore consumo di acqua, infusi e le cosiddette “acque funzionali” (arricchite con sali minerali, vitamine, collagene), prodotti che acquistano spazio nei carrelli della spesa degli italiani. Con l’arrivo dell’estate, infatti, si tende a prendersi maggiore cura di sé ponendosi come obbiettivo una maggiore idratazione, e bere a sufficienza è una soluzione valida per reintegrare i liquidi persi e disintossicare il corpo dalle tossine in eccesso. 

Cresce la passione dei consumatori del Bel Paese per le acque funzionali, la prediletta è quella drenante a base di linfa di betulla

Complice una più alta attenzione alla salute e al wellness, entra di diritto nei carrelli degli italiani una categoria di prodotto relativamente nuova: le cosiddette “acque funzionali”, ovvero acque prive di zuccheri e potenziate con sali minerali, vitamine e altri elementi con capacità drenanti, depurative e reidratanti.

In base alle evidenze di Everli circa la quantità acquistata e all’ammontare speso per queste super-acque, si nota un trend positivo e a due cifre: nel 2021, l’acquisto di acque funzionali è cresciuto del +33.5% e gli italiani hanno speso un +43% in più rispetto al 2020. In particolare, se Napoli è la provincia più appassionata a queste bevande salutari, a livello regionale il podio vede in testa Veneto e Lombardia, rispettivamente con Padova (4°) e Verona (5°) e con Lecco (6°) e Mantova (8°) tra le 10 città che più hanno speso online per queste acque arricchite.

Tra i benefici maggiormente ricercati dalle acque funzionali, dall’analisi di Everli emergono la volontà di smaltire i liquidi in eccesso e la ricerca di un effetto detox. Infatti, i consumatori del Bel Paese acquistano principalmente l’acqua drenante a base di linfa di betulla, seguita da quella depurativa con Aloe veraMedaglia di bronzo per la più tradizionale acqua di cocco, scelta soprattutto a Napoli e Palermo per le sue proprietà dissetanti e diuretiche. Infine, chiudono la classifica le acque addizionate di sali minerali, come quella con magnesio (5°), alleata estiva delle calde città di Cagliari Pescara, quella arricchita con zinco (6°) o, ancora, la versione con l’aggiunta di potassio (8°).

La top 10 delle province italiane in cui si spende di più per l’acquisto di acque funzionali
1.Napoli (Campania)6.Lecco (Lombardia) 
2.Bari (Puglia)7.Pescara (Abruzzo)
3.Palermo (Sicilia)8.Mantova (Lombardia)
4.Padova (Veneto)9.Cagliari (Sardegna)
5.Verona (Veneto)10.L’Aquila (Abruzzo)

Caserta, Perugia e Sondrio le città che non badano a spese per infusi e tisane. Il preferito? Quello al finocchio

Non solo bevande funzionali già pronte, gli italiani non rinunciano neanche al “fai-da-te” per prendersi cura di se stessi e mantenere il corpo idratato, scegliendo infusi e tisane salutari, perfetti anche da gustare freddi in estate. Secondo i dati di Everli riferiti al 2021, la regione con la spesa maggiore in queste preparazioni naturali è il Trentino Alto-Adige; mentre, a livello provinciale, le cifre più elevate si sono registrate a Caserta, Perugia e Sondrio.

Ma cosa sorseggiano gli italiani? Nella top 10 delle province che preferiscono questi alleati del benessere, ad andare per la maggiore è l’infuso a base di finocchio, famoso rimedio sgonfia-pancia utile per favorire la digestione, acquistato soprattutto a Ferrara, Bolzano e Pescara. Se si allarga lo sguardo ai 20 prodotti più venduti lungo lo Stivale, l’infuso digestivo è seguito dal preparatocon zenzero e limone (7° posto), il preferito dalla provincia di Trento per i suoi poteri antinfiammatori e depurativi, e da quello a base di frutti rossi e vitamine (12° posto), che, grazie al suo mix di antiossidanti e micronutrienti, combatte i danni causati dai radicali liberi.

La top 10 delle province italiane in cui si spende di più per l’acquisto di infusi
1.Caserta (Campania)6.Ancona (Marche)
2.Perugia (Umbria)7.Pescara (Abruzzo)
3.Sondrio (Lombardia)8.Trento (Trentino Alto-Adige)
4.Ferrara (Emilia-Romagna)9.Udine (Friuli-Venezia Giulia)
5.Bolzano (Trentino Alto-Adige)10.Bari (Puglia)

Al Centro e al Sud si spende di più per l’acquisto di acqua in bottiglia, rigorosamente senza bollicine

L’acqua svolge un ruolo di primo piano per l’equilibrio funzionale dell’organismo e lo sanno bene gli italiani che, in base all’analisi di Everli, hanno incrementato di circa l’8% la spesa destinata a questo prodotto essenziale. 

In termini assoluti, è Pescara la provincia che più spende per il suo acquisto, mentre, a livello regionale, sono Lazio e Toscana le aree dove si sono destinate le più alte somme per l’acquisto di acqua in bottiglia, rispettivamente con Latina (2°) e Roma (8°), e con Pisa (3°) e Livorno (10°) nella top 10 delle città con le cifre più elevate per questa categoria. 

Inoltre, nel 20213 province dello Stivale hanno significativamente incrementato la spesa destinata alla compra di acqua rispetto allo scorso anno: in primis Perugia, dove si registra un aumento del +415%, seguita da Grosseto (+353%) e Ancona (+351%).

Analizzando le preferenze delle 10 province italiane con l’ammontare più alto per l’acquisto di acqua in bottiglia, non ci sono dubbi: vince quella senza bollicine. Infatti, ben 9 città su 10 optano come prima scelta per la classica bottiglia di acqua liscia; fa eccezione solo Lecco, dove si beve principalmente gassato. Una tendenza che trova conferma anche a livello nazionaletra i primi 15 prodotti più compratidi questa classe merceologica, l’acqua frizzante e quella effervescente naturale si fermano rispettivamente al 7° e 8° posto della classifica e vengono consumate principalmente nel Nord Italia.

La top 10 delle province italiane in cui si spende di più per l’acquisto di acqua in bottiglia
1.Pescara (Abruzzo)6.Palermo (Sicilia)
2.Latina (Lazio)7.Lecco (Lombardia)
3.Pisa (Toscana)8.Roma (Lazio)
4.Bari (Puglia)9.Cagliari (Sardegna)
5.Alessandria (Piemonte)10.Livorno (Toscana)

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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