Inflazione alimentare: previsioni di crescita nel bimestre aprile-maggio del 12,7%

Dall’indagine condotta da Unioncamere in collaborazione con BMTI e REF Ricerche su un campione di 46 prodotti alimentari maggiormente consumati dalle famiglie italiane si rileva un aumento dei prezzi +2,1% pagati all’industria alimentare dalle Centrali di Acquisto della GDO con una crescita che si porta al +10,9% rispetto a marzo 2021. Si prospetta una ulteriore intensificazione dell’inflazione nel bimestre aprile-maggio, quando ci si attendono aumenti per i 46 prodotti alimentari del +3,5% rispetto al bimestre precedente e una crescita su base annua che potrebbe arrampicarsi sino al +12,7%. Le anticipazioni raccolte sui prezzi pagati all’industria alimentare dalle Centrali d’Acquisto suggeriscono una ulteriore accelerazione dell’inflazione alimentare al consumo nei mesi estivi, verso valori superiori al 7% (per la media dell’anno 2022 la previsione è ora al +6,1%).

“In uno scenario che già presentava tensioni a causa di molteplici fattori (energetici, climatici e sanitari), lo scoppio della guerra in Ucraina ha ulteriormente spinto al rialzo i prezzi dei prodotti alimentari”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Una corsa che non accenna a rallentare, a svantaggio dei costi pagati dalle imprese e dei bilanci delle famiglie”.

Tra i prodotti che a marzo hanno registrato variazioni rispetto al mese precedente spicca l’aumento del pollo fresco (+4,3%), a causa di un’offerta ridimensionata nei mesi scorsi dall’influenza aviaria e dall’aumento dei costi dei mangimi, e del burro (+3,8%), segnato dalla riduzione delle disponibilità a livello continentale. Diffusi ed elevati aumenti anche nei prodotti cerealicoli e derivati (pasta di semola +3,7%, riso +3,7%, biscotti +3,6%, pane +3,4%), per effetto dei rincari delle materie prime (grano duro, grano tenero) e dell’energia già in atto nel 2021.

L’inflazione per il mese di marzo, secondo i dati di preconsuntivo forniti dalle Centrali di Acquisto, subisce una vistosa accelerazione sino al +10,9%, con i rincari maggiori per la carne di pollo (+34,8%), nell’olio di semi vari (+30,5%), complice la carenza di approvvigionamenti di olio di girasole dal Mar Nero (Russia e Ucraina sono due maggiori produttori di olio di girasole al mondo) e nella pasta di semola (+22,5%).

L’inflazione non accenna a rallentare, e si proietta verso il +12,7% nel bimestre aprile-maggio. Le accelerazioni maggiori sono attese ancora una volta da carne di pollo (+33,3%), olio di semi vari (+31,6%) e pasta di semola (+26,8%). Gli aumenti attesi sulle farine, sui cereali e sui prodotti derivati sono capillari ed intensi con la farina di grano tenero in crescita del +19,8% e le fette biscottate del +16,2%, spinti dalle tensioni che persistono nello scenario internazionale. Significativa anche la crescita attesa per il riso (+16,2%). La filiera risicola nazionale è segnata negli ultimi mesi da un’offerta disponibile inferiore alla domanda delle riserie, da timori legati all’impatto sulle prossime semine delle condizioni siccitose registrate in Nord Italia e dagli elevati costi di produzione, a cominciare da energia e fertilizzanti.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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