Pil agroalimentare in crescita ma cala il ‘sentyment analysis’

Il IV trimestre 2021 si chiude con un aumento del PIL del +0,6% rispetto al trimestre precedente mentre il sentyment analysis 2021, sulla base dei dati raccolti su twitter tra il 13 dicembre 2021 e il 21 marzo 2022, manifesta una lieve flessione (-1%) del clima di fiducia nei confronti del settore agroalimentare a causa della diffusione della variante Omicron in tutta Europa e dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina co. Emerge, in ogni caso, una prevalenza dei giudizi positivi e molto positivi (66%) rispetto ai negativi e molto nega­tivi (32%).

L’aumento del PIL a livello tendenziale è del 6,2%, dovuto alla crescita del valore aggiunto di industria (1,1%) e dei servizi (0,4%). Ciò è legato alla domanda interna, con la crescita dei consumi finali nazionali (+0,2%) e degli investimenti fissi lordi (+2,8%). È quanto emerge dalla fotografia scattata nel quarto trimestre del 2021 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia.  

Rispetto allo stesso periodo del 2020, fra ottobre e dicembre 2021, si è verificato un aumento siadell’indice della pro­duzione che di quello del fatturato: per l’industria alimentare rispettivamente +6,7% (con picco a novembre) e +13% nel complesso (e +18% sui mercati esteri); per l’industria delle bevande rispettivamente +16% (con un picco di 23,5 % a novembre) e +19% nel complesso (e +15% sui mercati esteri).

Le esportazioni agroalimentari nel IV trimestre 2021 hanno superato i 13,75 miliardi di euro e, rispetto allo stesso periodo del 2020, crescono del +11,2% , confermando l’ottimo andamento rilevato nel trimestre precedente, in particolare verso la Spagna i Paesi Bassi, il Belgio e la Polonia. In aumento anche le importazioni (+24,5% rispetto al medesimo trimestre 2020 e del +14% rispetto al trimestre precedente),  con la Francia come principale fornitore. I prodotti maggiormente esportati sono stati i vini, i derivati dei cereali e i prodotti lattiero-caseari. Sul fronte delle importazioni si segnala la crescita di oltre il 30% di cereali e “oli e grassi” e del comparto ittico (+21,6%) e di prodotti non alimentari (+87,5%).

Impatto covid nel biennio 2020-2021: l’impatto è stato eterogeneo, con poche oscillazione del valore aggiunto del settore agricolo, mentre l’agroalimentare nell’ultimo trimestre 2021 ancora non è riuscito ad assorbirne l’onda d’urto. L’industria alimentare ha tenuto durante l’intero biennio 2020-21, ad eccezione dei mesi del lockdown. Luci ed ombre per quanto riguarda gli scambi con l’estero con la drastica riduzione di alcuni comparti mentre altri, come pasta e conserve di pomodoro, in netta crescita delle vendite. Più instabile il settore delle bevan[1]de, con un andamento negativo nei mesi di chiusura delle attività e la ripresa negli ultimi mesi del 2020 e tutto il 2021. 

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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