Confagricoltura contro Nutriscore: penalizza il Made in Italy

In foto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura

“Ora abbiamo veramente superato ogni limite. Serve un chiarimento a livello politico considerato che il logo Nutriscore è nella titolarità dell’Agenzia nazionale della Sanità pubblica francese”.

Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, dopo l’ultima presa di posizione di Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura Nutriscore, che ha proposto di “bollare”, di fatto, come pericolose per la salute tutte le bevande alcooliche anche se la presenza di alcool è ridotta.

“Il limite più evidente del sistema Nutriscore è quello di classificare gli alimenti sulla base di un algoritmo che ignora completamente le quantità che sono normalmente consumate – sottolinea Giansanti – Nel caso specifico dei vini non si fa alcun riferimento alla differenza che passa tra abuso e consumo moderato”.

La contrapposizione tra Nutriscore e Dieta Mediterranea è evidente e insanabile. Non a caso la nostra posizione è pienamente condivisa dai produttori di olio d’oliva in Spagna e da quelli di formaggi in Francia”.

“Se non fossero toccati i legittimi interessi dei prodotti del Made in Italy agroalimentare sempre più apprezzati dai consumatori a livello mondiale, si potrebbe replicare suggerendo al professor Hercberg di rivedere la sua proposta dopo avere bevuto un buon bicchiere di vino. Ovviamente italiano” – conclude il presidente di Confagricoltura.

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