I flavanoli: un nutriente che può ridurre i rischi dell’Alzeheimer

Si può ridurre la probabilità di sviluppare l’Alzeheimer grazie a una dieta alimentare corretta? Secondo recenti studi sì, grazie ad una dieta ricca di frutta, verdura e tè. Questi alimenti sono ricchi di flavanoli un particolare nutriente nel quale i ricercatori ripongono la speranza di ridurre il rischio di Alzeheimer nella popolazione over 65.

Il gruppo di ricerca ha esaminato, tramite un questionario annuale sulle abitudini alimentari, quattro flavanoli specifici: isorhamnetina, kaempferol, miricetina e quercetina.

Le diete ricche di kaempferol, che si trovano in cavoli, spinaci e broccoli sono correlate a una riduzione del 51% del rischio di demenza. L’isoramnetina è collegata a un rischio ridotto del 38% e si trova nell’olio d’oliva, nelle pere e nel vino. Una dieta ricca di miricetina ha anche comportato una riduzione del rischio del 38% e include alimenti come pomodori, arance e tè. La quercetina, presente nelle mele, nei pomodori e nei cavoli, non è legata ad alcuna riduzione del rischio di Alzheimer.

I flavanoli fanno parte di una categoria più ampia di nutrienti chiamati flavonoidi ed hanno proprietà antiossidanti che possono aiutare a ridurre l’infiammazione. Lo studio “Acute Consumption of Flavanol-Rich Cocoa and the Reversal of Endothelial Dysfunction in Smokers” pubblicato sul JACC “Journal of the American College of Cardiology” ha suggerito che il cacao ricco di flavanoli potrebbe aiutare a invertire un tipo specifico di danno causato dal fumo. I flavanoli presenti nel cacao sono stati collegati a vasi sanguigni dilatati, riducendo la pressione alta. Le diete ricche di flavanoli esaminate nello studio si sovrappongono ad altre ricerche che esaminano altri effetti di alimenti simili. Anche le diete antinfiammatorie come la dieta mediterranea possono essere utili per ridurre l’ipertensione consumando maggiori quantità di frutta e verdura fresca.

Questi alimenti possono anche essere ricchi di altri nutrienti come il magnesio, presente negli spinaci e nei broccoli, che riduce la pressione sanguigna. La pressione alta, oltre ad essere uno dei fattori principali per l’insorgenza di ictus è anche un noto fattore di rischio per la demenza. Il numero di persone affette da demenza è aumentato con l’aumentare dell’aspettativa di vita. Un rapporto di Lancet rileva 12 fattori di rischio che rappresentano il 40% dei casi di demenza globali, con cambiamenti nello stile di vita che potrebbero ritardarli o prevenirli. Questi includono: istruzione, pressione alta, fumo, obesità, depressione, diabete, inattività fisica, inattività sociale, perdita dell’udito, consumo di alcol, inquinamento atmosferico e lesioni cerebrali.

a cura di Giuliano Tafuro © Riproduzione riservata

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