L’ex Magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo, ora Presidente di UeCoop, parla con noi di cooperazione e legalità

In foto: Gherardo Colombo, Presidente UeCoop

L’Unione Europea delle Cooperative (UeCoop) è un’Associazione nazionale di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del movimento cooperativo. Rappresenta oggi oltre 3.400 cooperative che operano in tutti i settori, alle quali fanno capo oltre cinquecentomila soci, tra persone fisiche e giuridiche. Gherardo Colombo, ex Magistrato presso Procura della Repubblica di Milano e la Corte di Cassazione, ne è il presidente dal 2018.

– Il suo mandato come Presidente di Uecoop è arrivato a metà. Crede di aver sfruttato al meglio questi anni, al di là della pandemia?

L’esperienza come Presidente di UeCoop è molto ricca e coinvolgente, avvicinandomi a realtà che realizzano nel concreto “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” previsto dall’articolo 2 della nostra Costituzione. Si tratta di un mondo produttivo dove non viene perseguita la mera logica del profitto, ma c’è una condivisione di intenti e di azioni che coinvolge ogni singolo socio. Dove collaborare è meglio che competere. Una specie di rivoluzione “etica” rispetto al modello imprenditoriale puro.

– Nel ruolo di decisore delle dispute all’interno di UeCoop, crede che il suo passato di ex Magistrato abbia influito? È riuscito sempre a trovare accordi con le parti?

Fortunatamente la conflittualità non è il tratto dominante del mondo cooperativo. Il mio passato lavoro da magistrato mi ha però permesso di poter parlare a pieno titolo dell’importanza di agire nella legalità e di poter spiegare il senso delle regole che sono alla base del nostro stare insieme come cittadini e come comunità a un uditorio particolarmente sensibile su queste tematiche.

– Come si è sviluppata la UeCoop negli ultimi anni? Quanto e come ha influito la pandemia su questa?

UeCoop è una bella realtà che sta crescendo, sia a livello di numeri che nel fare rete tra associati anche di settori diversi. La pandemia ci ha allontanati solo fisicamente, ma non abbiamo mai smesso di supportare le nostre cooperative. Abbiamo sfruttato questo periodo per sviluppare nuovi modi di comunicare che vanno dai tanti eventi organizzati online alla creazione di strumenti multimediali pensati proprio per dare visibilità ai nostri soci e aiutarli a fare network. Ad esempio, oltre ad essere presenti sui social media, adesso abbiamo una bacheca dei cooperatori accessibile dal nostro sito web www.uecoop.org, una app Uecoop dove le cooperative si presentano al pubblico e a chi volesse collaborare con loro e uno spazio multimediale www.virtualuecoop.it per raccontare il nostro modo di fare cooperazione.  

– Quando è diventato Presidente ha dichiarato che la cooperazione non avrebbe dovuto essere mezzo per risparmiare abusivamente sul costo del lavoro o sulla qualità dei servizi: quali sono le attività che concretamente svolge la Uecoop in tal senso?

Ne sono tuttora assolutamente convinto. Da parte nostra, oltre alle varie iniziative per promuovere una cultura a tutto tondo della legalità, svolgiamo un attento lavoro di analisi e selezione prima di ammettere nuovi associati. Non Le nascondo che molte volte ci capita di trovarci davanti a imprese “border line” che chiaramente puntano al solo profitto e non hanno alcun interesse ad essere cooperative nel vero senso della parola. Per loro le porte di UeCoop sono e rimangono chiuse.

– Secondo lei, l’idea di cooperazione sancita dalla Costituzione è davvero ben sviluppata e promossa nel nostro ordinamento o è ancora qualcosa di puramente aleatorio?

C’è ancora molto da fare per arrivare a realizzare il disegno dei costituenti. Di sicuro, la cooperazione non gode di buona fama perché arriva alla ribalta delle cronache quasi esclusivamente per episodi di cronaca giudiziaria che ne screditano fortemente l’immagine e ne snaturano il senso. La corretta cooperazione, che c’è ed è la stragrande maggioranza, agisce più sottotraccia e purtroppo non fa quasi mai notizia.

– La realtà in cui si ritrova è tutelata al meglio o crede ci siano delle pecche nei metodi istituzionali?

Anche in questo ci sono ampi argini di miglioramento. Siamo stati molto contenti dell’attenzione che ci ha dedicato il presidente Draghi al momento del suo insediamento nell’ascoltare e raccogliere le nostre istanze. Da parte nostra, siamo attivi in parecchi tavoli istituzionali e sempre attenti ai bisogni dei nostri associati in tutti settori.

In che modo le imprese si muovono all’interno dell’organizzazione? Quali sono i vantaggi per le aziende nell’aderire a UeCoop?

Una cooperativa che aderisce a UeCoop ci sceglie perché condivide i nostri valori e la nostra idea di rappresentanza, che va oltre la mera difesa di interessi di parte. Sa di trovarsi in una realtà dove altri cooperatori, indipendentemente dal settore di appartenenza, agiscono con passione e correttezza. Questo rafforza lo spirito cooperativo perché nessuno è lasciato solo, nessuno resta indietro. E insieme si contribuisce alla crescita del Paese.

– Il suo passato come carica istituzionale, impegnato anche nel pool di Mani pulite, ed il suo impegno verso la legalità ed il rispetto delle regole, sono state un riferimento importante a cui attingere in questi anni?

Credo che il rispetto delle regole che rispondono alla nostra Costituzione sia essenziale, ne parlavamo prima. Quelle sono le mie radici e a tutti gli effetti anche la cifra del mio impegno civile. Rimango convinto che per cambiare le cose occorra essere costanti e lavorare molto. Ma soprattutto andare alla radice dei problemi. Formare, insegnare, spiegare in modo da poter essere compresi. L’era dei social media ha fatto emergere una inquietante mancanza di consapevolezza del cittadino medio, insieme alla drammatica scarsità dei suoi strumenti di comprensione della realtà. La buona cooperazione, per fortuna, non è solo teoria ma insegna cosa sia la solidarietà con l’esempio nel suo agire di ogni giorno.

– Quali sono i progetti e le aspirazioni future?

Diciamo che tra le mie aspirazioni c’è sicuramente quella ad essere un sempre miglior presidente di UeCoop, alla quale mi lega una forte comunanza di senso e di ideali.

– Qual è la prospettiva di apertura verso l’estero?
UeCoop vorrebbe rispondere alla vocazione internazionale che sta già nel suo nome: “Unione europea delle cooperative”. Stiamo lavorando sui territori anche a progetti interregionali che un domani potrebbero aprirsi a un respiro sovranazionale. È ancora un po’ presto per parlarne, ma il nostro impegno va anche in questa direzione. 

– C’è qualche tema a cui tiene particolarmente che vuole approfondire in conclusione dell’intervista?

La dignità della persona è un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Perché solo se tutti siamo importanti allo stesso modo, abbiamo lo stesso valore e pari dignità sociale, allora davvero si può realizzare il principio di uguaglianza davanti alla legge (nonostante le nostre evidenti diversità fisiche e psicologiche) previsto all’art.3 della nostra Carta Costituzionale. Questo implica anche una notevole fiducia nell’essere umano, al di là delle sue caratteristiche personali, che a volte sono frutto di storie dolorose e di gravi errori. Questo dà un senso al nostro vivere insieme come comunità, condividendo con gli altri la fatica e l’impegno della libertà. Io sono convinto che ne valga sempre la pena.

Le interviste di Italian Food News
a cura di Fabiola Marono © Riproduzione riservata

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