Confagricoltura lavora al rinnovo del CCNL per gli operai agricoli e florovivaisti

I lavori per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) degli operai agricoli e florovivaisti sono iniziati nella sede nazionale di Confagricoltura a Palazzo della Valle. Il confronto è stato avviato a due mesi dalla ricezione della piattaforma sindacale e prima della scadenza dell’attuale contratto, prevista per il 31 dicembre 2021.

Il CCNL per gli operai agricoli e florovivaisti riguarda una platea di 180.000 aziende e oltre 1 milione di lavoratori, di cui 110.000 assunti a tempo indeterminao e 950.000 a tempo determinato. Dei secondi, circa mezzo milione è formato da personale strutturale e qualificato, con oltre 100 giornate lavoro annue. La trattativa per il CCNL ha un’importanza strategica per l’intero paese in quanto il settore agricolo risulta essere uno dei settori trainanti dell’economia nazionale ad un alto tasso d’impiego di forza lavoro.

La tempestività con cui è stato avviato il negoziato, nonostante il difficile contesto che il Sistema Paese sta vivendo, è la dimostrazione del senso di responsabilità della parte datoriale e dell’attenzione che Confagricoltura ripone verso i lavoratori delle aziende agricole. Le imprese soffrono infatti la forte instabilità dei prezzi delle materie prime e gli aumenti dei costi di produzione e dell’energia che si ripercuotono su tutte le filiere.

Per alcune produzioni – evidenzia il delegato al Lavoro della Giunta di Confagricoltura, Sandro Gambuzzaalla fiammata dei costi si aggiunge una difficile situazione di mercato che spinge verso il basso i prezzi all’origine. I lavoratori e le lavoratrici, dal canto loro, fanno i conti con gli effetti inflattivi nella vita quotidiana, a partire dal rincaro delle bollette. Se questo fenomeno inflattivo sia di passaggio o destinato a durare, si scoprirà soltanto con il tempo, gestendolo con i giusti strumenti”.


Confagricoltura e le altre sigle datoriali intendono affrontare con spirito proattivo i punti fondamentali relativi al rinnovo del CCNL, a partire dalla flessibilità degli orari, passando per il salario minimo, fino alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro (coerentemente con la natura necessariamente stagionale del lavoro agricolo).

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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