La ricerca tecnologica al servizio dell’agricoltura: una soluzione per migliorare la produzione del pomodoro

“Bisogna puntare con decisione sulle innumerevoli possibilità offerte dalla ricerca e dall’innovazione applicate all’agricoltura, a partire dalla blockchain, per favorire la tracciabilità, identificando con precisione il prodotto italiano e distinguendolo da quello di importazione, e perseguire in tal modo il miglioramento quali-quantitativo di una delle produzioni di punta del nostro Paese”. Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo all’odierna riunione di insediamento del Tavolo pomodoro da industria, svoltasi al Mipaaf alla presenza del Sottosegretario alle politiche agricole Francesco Battistoni.

“Una azione in tale direzione permetterebbe inoltre al nostro Paese, che è il secondo produttore mondiale di pomodoro, alle spalle solo degli Stati Uniti, di fare enormi passi avanti sul versante della qualità, soprattutto nel settore dei semi-lavorati, intervenendo sui residui di prodotti fitosanitari e puntando su varietà migliorate dalla nuove e innovative tecniche di ricerca genetica”, ha aggiunto la Copagri durante i lavori, nei quali è stato fatto il punto sulla necessità di lavorare per rafforzare il ruolo dell’interprofessione, puntando anche su iniziative promozionali e sulle politiche di sostegno al comparto.

“Parliamo di un settore che, al pari di molti altri comparti produttivi, ha pagato a caro prezzo le ripercussioni dell’ondata pandemica, alle quali si sono recentemente aggiunti gli effetti dei rincari sul versante energetico e sul fronte dei fattori produttivi”, ha ricordato la Confederazione, ad avviso della quale “un’altra delle priorità per promuovere la tenuta e lo sviluppo di un settore che può vantare una produzione di oltre 6 milioni di tonnellate di prodotto trasformato, equamente ripartita tra il Centro-Sud e il Nord del Paese e in netta crescita rispetto al 2020, è quella di lavorare per riequilibrare i rapporti interni alla filiera”.

“Quanto alla promozione e alle attività di informazione al consumatore, anch’esse fondamentali per la crescita del comparto, non possiamo che esprimere soddisfazione per l’annunciato decreto interministeriale con il quale si andrà a prorogare fino al 31 dicembre 2022 l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle materie prime per numerose produzioni agroalimentari, fra le quali il pomodoro; si tratta a nostro avviso di un passaggio obbligato per una scelta di acquisto più consapevole da parte di consumatori che sono sempre più spesso attenti e interessati al prodotto ottenuto e lavorato in Italia”.

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