Maltempo: arriva l’SOS raccolta olive

olive

L’autunno arriva con prepotenza e con lui il maltempo che fa scattare l’allerta gialla della Protezione civile in 6 regioni del Centro Sud (Calabria, Campania, Lazio, Molise, Umbria e Sicilia), punti strategici della produzione di extravergine d’oliva che ora è a rischio. L’SOS viene lanciato dalla Coldiretti su dati Eswd che contano gravi danni al settore delle olive che include 400 mila aziende e a cui appartengono il maggior numero di oli extravergine a denominazione d’Europa (42 Dop e 7 Igp) con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo.

Gli allagamenti e la pioggia violenta impediscono di entrare nei campi per le operazioni di raccolta, bloccano le strade di campagna, fanno crollare muretti e rendono i campi impraticabili ma a preoccupare sono anche i venti di burrasca che fanno cadere a terra i prodotti, causando la perdita di un intero anno di lavoro proprio adesso che si sta cercando di salvare la raccolta delle olive dal fango.

Violenti temporali e tempeste di vento si abbattono su un Paese come l’Italia in cui si contano fino ad ora nel 2021 ben sei nubifragi al giorno che a causa della cementificazione e dall’abbandono mettono in pericolo i 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che hanno parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando allagamenti e smottamenti.

Il maltempo colpisce un settore strategico a livello nazionale come quello delle olive che coinvolge oltre 400 mila aziende agricole specializzate in Italia e conta il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (42 Dop e 7 Igp), con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo.

Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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