L’inflazione non dà pace: la spesa delle famiglie è sempre più costosa

I dati sul consumo di settembre diffusi da Istat registrano un incremento dell’inflazione sui prezzi del 2,6%. Molteplici i fattori tra cui l’aumento del costo dei beni energetici pari al 20,2% che portano ad un aumento finale dei prezzi che costringe milioni di italiani a subire un rialzo sul proprio “carrello della spesa” dell’1,2% annuo, frenando i consumi e mettendo a rischio la ripartenza post pandemia.

“Gli effetti dell’aumento dei costi energetici rischiano di ripercuotersi sui costi che le famiglie dovranno affrontare nei prossimi mesi, con un impatto sulla capacità di spesa che potrebbe minare la ancor fragile ripartenza dei consumi. – osserva Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Relazioni con la Filiera e Ufficio Studi di Federdistribuzione. A questo si aggiunge la preoccupazione dovuta alla significativa pressione sui prezzi delle materie prime che rischia di riversarsi anche su diversi prodotti alimentari di base quali pasta, panificati, cereali, olii vegetali, e su filiere come ad esempio quella delle carni”.

“In questo delicato scenario, tuttora in evoluzione, la priorità della Distribuzione Moderna è quella di tutelare il potere d’acquisto delle famiglie, operando affinché non si generino fenomeni inflattivi ingiustificati che colpirebbero la capacità di spesa degli italiani e la ripresa economica”, conclude Buttarelli.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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