Lo stop al coprifuoco e la riapertura interna al pubblico di bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi in tutta Italia è quantificabile, secondo una stima Coldiretti, a 3,5 miliardi di euro al mese. Attualmente circa la metà delle attività di ristorazione hanno potuto riaprire sulle 360mila presenti in Italia.
I maggiori ostacoli si registrano nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto, dove è impossibile prevedere spazi per posizionare tavoli all’aperto. “Mentre nelle campagne – sottolinea la Coldiretti – ci si è organizzati secondo Campagna Amica per offrire agli ospiti, degli oltre diecimila agriturismi con attività di ristorazione riaperti, la possibilità di cenare sotto gli uliveti in mezzo alle vigne che stanno germogliando oppure nell’orto con la possibilità di raccogliersi la verdura direttamente. Costoso per tutti è invece il limite fissato per il coprifuoco alle 22 poiché – continua la Coldiretti – riduce le presenze ed impedisce i secondi turni”.
“Complessivamente nell’attività di ristorazione – rileva la Coldiretti – sono coinvolte 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro. Si tratta di difendere la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare nazionale che – conclude Coldiretti – vale 538 miliardi pari al 25% del Pil nazionale ma è anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e varietà a livello internazionale”.