Un italiano su tre tornerà a cena fuori se a maggio sarà abolito il coprifuoco. Secondo un’analisi Coldiretti si tratta del 62,5% che mangiava in ristoranti, pizzerie ed agriturismi la sera almeno una volta al mese, prima dell’emergenza Covid.
Lo stop alle limitazioni dell’orario – sottolinea la Coldiretti – aiuta infatti le aperture serali a cena che valgono da sole l’80% del fatturato, con l’arrivo della bella stagione e la ripresa del turismo. Un cambiamento importante per tutte le realtà della ristorazione a partire dagli 24mila agriturismi particolarmente colpiti dai limiti di orario perché – precisa la Coldiretti – situati nelle aree rurali spesso lontane dai centri abitati e quindi raggiungibili in tempi piu’ lunghi dagli ospiti.
Intanto la stessa Coldiretti stima a centoquarantamila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi aperti durante il weekend del primo maggio nelle regioni gialle con il servizio di ristorazione all’esterno .
Nel primo fine settimana dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto anti-Covid, la mappa dei colori prevede una Italia in giallo con 46,6 milioni di italiani in zone gialle (78% del totale) e sole 5 regioni in arancione (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta) ed una in rosso (Sardegna) dove resta vietata la ristorazione al tavolo.
Consentire la riapertura dei ristoranti a pranzo e cena per chi ha spazio esterno riguarda – stima la Coldiretti – in media circa la metà dei servizi di ristorazione, con i posti all’aperto dei locali che sono, però, molti meno rispetto a quelli al coperto. Le maggiori difficoltà si registrano nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto mentre nelle campagne – sottolinea la Coldiretti – ci si sta organizzando secondo Campagna Amica per offrire agli ospiti degli agriturismi la possibilità di cenare sotto gli uliveti in mezzo alle vigne che stanno germogliando oppure nell’orto con la possibilità di raccogliersi la verdura direttamente.