Roma chiama Caserta, dall’altra parte del “filo” un interlocutore illustre. Salvatore Lioniello.
Rubato alla sua attività, ed ai suoi ospiti, Salvatore ci dedica un po’ del suo tempo.
Classe 87’, 34 anni nasce a Marcianise, in provincia di Caserta.
Nasce come posatore di porfido, grazie al quale gira l’Italia in lungo e in largo, ma il papà pizzaiolo spera in un cambio di rotta e gli permette di gestire un Take Away, per pizza da asporto, che non raggiunge però i risultati sperati e pertanto chiuderà i battenti dopo solo due anni.
Salvatore ritornerà alla sua vecchia attività e riprenderà a girare l’Italia, fino al 2012 quando il papà purtroppo, si ammalerà.
E mi confida…
“Sai Raffaela era necessario che qualcuno prendesse in mano le redini del locale di famiglia, inizialmente avevo una sorta di repulsione per quel mondo, visto il mio fallimento con la passata attività, ma volevo che mio padre fosse sereno, volevo che sapesse che la sua attività era in buone mani”.
Hai deciso di accogliere questa eredità?
“Si ho iniziato a studiare l’arte bianca, a fare corsi, a migliorare la mia tecnica e con la dedizione e la giusta passione che è cresciuta nel tempo, sono stato ripagato con tante soddisfazioni. Nel 2014 ho ricevuto il mio primo riconoscimento al Campionato mondiale di Parma come miglior pizza in teglia, seguito poi da quello di Napoli per la migliore senza glutine”.
Nasce così “la Diversamente Napoletana”?
“Si, ho voluto ricreare un prodotto che fosse ben riconoscibile, ma diverso per idratazione e tecnica d’impasto, un cornicione alto ma sofficissimo, un impasto leggero e come topping prodotti di stagione, spesso quelli del nostro orto”.
Sul web è virale una foto, che io personalmente adoro, Tu la pizza e Maradona.
“Quello è uno dei ricordi più belli della mia vita, ero a Dubai per un corso e Maradona era li’, ed insieme ad un amico decidemmo di preparare una pizza e fargliene dono. Non potrò mai scordare il suo sorriso e la sua voglia di sentirsi a casa… Chiacchierammo un paio di ore, di tutto, aveva piacere proprio di ascoltare i nostri accenti, mancava tanto dall’Italia, da Napoli, ed era felice di riassaporare un po’ del suo passato!”
Poi un lungo sospiro dovuto probabilmente ad una valanga di ricordi sopraggiunti, che quel piccolo grande calciatore ha lasciato nei nostri cuori.
Mi hai detto che eri a Dubai per un corso?
“Organizziamo corsi di formazione nel mondo, e circa 500 pizzaioli all’anno sono pronti per “La Diversamente Napoletana”.
In questo periodo storico purtroppo molte attività sono in pericolo, tu come lo affronti?
“La vita è sempre fatta di alti e bassi, e forse sono più i momenti difficili che ti danno la forza di reagire, poi se hai la passione e la fantasia, trovi sempre un modo per rimetterti in piedi, per esempio abbiamo organizzato dei corsi on line, di cui uno in Cile e tutto procede bene, visto che in questo periodo non sentiamo altro che parlare di numeri e percentuali posso dirti che i nostri numeri sono veramente buoni”.
Di questo sono veramente felice, grazie al tuo sito e ai social abbiamo imparato a conoscerti, ma ho un’ultima domanda… dimmi qualcosa che non so.
Un sorriso riempie l’attesa della risposta.
“Amo pescare, mi piace prendere del tempo per me, mi piace la solitudine, mi regala nuovi pensieri, nuove idee, amo il cappello che indosso spesso e che mi lega a questo mio hobby”.
Quindi avrai pensato anche ad una pizza con il pesce? Scusa non era l’ultima domanda…
per fortuna mi sorride….
“Una battuta di pesca, questo è il nome della pizza, cicoria saltata in padella con aglio olio e fior di latte e in uscita tartare di spigola, lattuga di mare fritta ed essiccata a 45 gradi per tre ore e zest di limone”.
Sono sbalordita.
Questa è una domanda che è di rito, altri sogni nel cassetto da realizzare?
“Tutti i desideri che ho, devo realizzarli subito, sono, come si dice a Napoli “frettell”, e sto lavorando per aprire un nuovo locale con pochi posti a sedere, qualcosa di diverso…poi te ne parlerò’, ma ora ciò che più mi preme è di tornare il prima possibile alla normalità.”
Certo, credo che sia una speranza comune.
Ringrazio Salvatore per la sua cordialità e lo lascio alla sua attività di preparazione per la serata dedicata all’asporto.
Buon lavoro Salvatore e grazie.
a cura di Raffaela Anastasio © Riproduzione riservata