Brusco aumento dei prezzi agricoli causa Covid

L’anno 2020 si è chiuso con un balzo nelle quotazioni internazionali dei principali prodotti agricoli. È quanto emerge dal bilancio della Coldiretti per i contratti future alla chiusura annuale del Chicago Bord of Trade (CBOT), il punto di riferimento internazionale per il mercato future i delle materie prime agricole.

Il mais registra il massimo incremento del decennio, la soia e il grano raggiungono il picco da sei anni e anche il succo di arancia concentrato registra un aumento delle quotazioni del 28% nel corso dell’anno. A livello internazionale – fa notare la Coldiretti – l’aumento delle quotazioni del succo di arancia concentrato (FCOJ) è dovuto alla svolta salutista provocata dalla pandemia Covid nelle scelte alimentari, con i consumatori in tutto il mondo che cercano prodotti nutrienti e sani.

Nel bilancio di fine anno – sottolinea la Coldiretti –  il grano ha messo a segno un aumento del 14,6%, il mais del 24,8% mentre la soia balza del 37,2%. In controtendenza alle difficoltà dell’economia globale, nell’anno della pandemia si è impennato il prezzo delle principali materie prime agricole con la corsa ai beni essenziali che – continua la Coldiretti – sta facendo aumentare le quotazioni dei prodotti necessari per garantire l’alimentazione della popolazione in uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza per gli effetti dei cambiamenti climatici.

Gli effetti della pandemia – precisa la Coldiretti – si trasferiscono dunque dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi fino alle produzioni agricole la cui disponibilità è diventata strategica con l’incertezza sugli effetti della nuova ondata di contagi nonostante l’arrivo del vaccino.

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